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grimm

La guardiana delle oche

 

 

 

Una fiaba la capiscono proprio tutti. Essa oltrepassa senza fatica ogni confine linguistico, passa da un popolo all’altro e si mantiene viva per millenni. La comprendono parimenti membri di popolazioni non raggiunte dalla civiltà, oppresse dal colonialismo e personaggi vissuti all’apice della civiltà come Shakespeare, Goethe o Puskin.

Vladimir J. Propp


Crediti

Teatro itinerante per i bambini – consigliato dai 4 anni

con Daniela Cattivelli, Flavia D’Angelantonio, Bruna Gambarelli, Richard Rice (poi Febo Del Zozzo), Ennio Ruffolo, Dalia Zipoli (poi Alice Padovani) 
tecnico Luca Ravaioli
regia Febo Del Zozzo
collaborazione Dalia Zipoli


Prima rappresentazione 15 settembre 1999, Orti tra via Braina e via Orfeo, Bologna.

 

Una fiaba itinerante, uno spettacolo dedicato al mondo dell’infanzia.

Il percorso immaginario della fiaba incontra un percorso reale e le tappe significative delle avventure dei personaggi diventano per il bambino tappe reali. Lo spettatore, attraverso lo stupore e la meraviglia, potrà entrare nella narrazione e seguire il percorso fiabesco.

Il lavoro drammaturgico si è basato sulle caratteristiche formali del linguaggio della fiaba. Non si è trattato quindi di adattare una fiaba per la scena, ma di espandere il linguaggio tipico della narrazione fiabesca alla dinamica dei personaggi nello spazio.

Il teatro dà la possibilità di giocare con il mistero senza la pretesa di spiegarlo.

 

 


PRESS

 

Entriamo, bambini e adulti, in uno stretto portone, fra le strade soffocanti del centro di Bologna. Si apre un giardino, una serie di orti profumati dalle erbe aromatiche, con alberi e piante da frutto, pomodori, uva, cachi, menta. Qui l’Associazione Laminarie, un gruppo che produce in genere lavori di ricerca rigorosissimi, ha ambientato una favola a “stazioni”. La storia dei fratelli Grimm, della principessa tradita dalla serva e costretta a fare la mandriana delle oche, diventa un percorso stupefacente fra vialetti, vigne, serre, stalle con cavalli, acquari con pesci multicolori, oche starnazzanti, alberi illuminati di lampadine… La favola di caduta e catarsi si accende grazie alle invenzioni scenografiche, che sanno ben calare l’azione in un ambiente che risuona di Arcadia nel cuore della città asfittica. Lo spettatore viene rapito in un’ora stupefatta, piena di sensi e controsensi, molto emozionante in certi momenti, come in quello del pianto della protagonista contro un muro antico, nelle trasparenze delle vetrate di una vecchia serra.

(Massimo Marino, «Histryo», n. 4, 1999)

 

 

Tutto d'un fiato

 

 

Un viaggio alla ricerca del luogo dove non si muore mai….

 


 

Crediti 

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

con Bruna Gambarelli, Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Federica Rocchi, Jessica Cestaro, Simone Arganini, Angelo Daldi
e con i musicisti di Bologna Folk Band
disegni pop-up Giovanni Iafrate
cura Federica Rocchi
logistica e amministrazione Silvia Palmia
ufficio stampa Alessandra Farneti
produzione Laminarie
con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero per i Beni e le attività culturali, Comune di Bologna
nell’ambito di Bè bologna estate 2014
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione


 

Prima rappresentazione 10 giugno 2014 DOM la cupola del Pilastro e Teatro Stabile Arena Del Sole, Bologna nell’ambito di Onfalos, esperienze con le arti contemporanee per bambini e ragazzi.

 

Tutto d’un fiato è stato realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e nell’ambito di bè bolognaestate 2014.

Tutto d’un fiato è una fiaba itinerante per adulti e bambini, con partenza dal Pilastro e viaggio su un trenino rosso per raggiungere il centro storico di Bologna. Un percorso su un trenino rosso che lungo le strade della città collega la periferia e il centro di Bologna attraverso due teatri: Dom la cupola del Pilastro e l’Arena del Sole, mettendo l’infanzia al centro della mappa cittadina. 

Il viaggio di Tutto d’un fiato è ispirato a I Musicanti di Brema dei Fratelli Grimm e si snoda come l'itinerario di una fiaba, attraverso l’incontro con quattro animali (interpretati dai danzatori Jessica Cestaro e Simone Arganini e con la partecipazione dei musicisti di Bologna Folk Band) che raccontano attraverso il movimento la loro storia di personaggi che dovevano morire, maltrattati dai padroni perché invecchiati e ormai inutili, ma che decidono invece di mettersi in viaggio e unirsi alla banda cittadina.

I bambini salgono così sul treno che attraverserà tutta la città per condurli nel centro storico. Una volta scesi dal treno, i bambini vengono guidati negli spazi più nascosti e segreti del teatro Arena del Sole. I due gruppi di spettatori guidati dalle due bambine si rincorrono tra palcoscenico, platea, palchi, ballatoi e camerini per scovare il senso del viaggio seguendo le tracce lasciate dai libri pop-up di Giovanni Iafrate, un giovanissimo artista che realizza vere e proprie opere d’arte di carta. 

Tutto d’un fiato è stato dunque pensato come un’esperienza, un viaggio vero e proprio che i bambini e le loro famiglie condividono con gli attori, i danzatori e i musicisti di Laminarie, tutti insieme in cammino per cercare una risposta alla domanda più difficile di tutte: “Posso cambiare il mio destino?”

 


 

PRESS

 

Questo viaggio dentro la fiaba dei musicanti di Brema è stata una sorta di avventura  finalizzata all’appropriazione di uno spazio, il teatro, e di un tempo, quello della rappresentazione. Quello spazio in cui è possibile vincere i briganti e allontanare la paura è di tutti, non solo di chi sta sul palco ma anche di chi lo percorre dall’altra parte e l’invito di Laminarie è stato di farlo proprio, costruendo liberamente la propria sfera immaginativa e di senso. 

Cira Santoro, Eolo.it

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