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teatro itinerante

DENTRO LE COSE verso MIDOLLO

Un’azione teatrale contemporanea che interagisce con le architetture della città storica

Durante il mese di ottobre LAMINARIE ha messo in atto una prima tappa di avvicinamento al progetto "Midollo" attraverso la realizzazione di una performance all'interno della Cazarma “U” in Piata Marasti a Timisoara. Per questo primo studio la compagnia ha collaborato con alcuni studenti dell’accademia di Musica di Timisoara. La performance si è realizzata di notte a seguito di due giorni di permanenza nello spazio alla presenza di un pubblico composto in gran parte da operatori culturali europei che hanno partecipato al meeting del Trans Europe Halles e alcuni cittadini rumeni, di origine italiana, interessati alle attività culturali della città. Pur essendo molto breve il periodo di lavoro sul campo l’esito è stato positivo perché ha permesso agli spettatori di conoscere un luogo insolito attualmente non abitato dove convergevano immagini visive contemporanee e suoni alcuni provenienti dai contenuti artistici della performance (voci, violino, tromba) e altri dalla vita quotidiana della città.

 

DENTRO LE COSE verso MIDOLLO

Produzione di Laminarie 
Realizzata con il contributo di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna
In collaborazione con: Consolato Onorifico d'Italia a Timisoara, Istituto Italiano di Cultura di Bucarest 
TEH CAMP MEETING 88
 

18.10.19 - Cazarna U - Piata Marasti, Timișoara

 

   

    

  

 

 

Emaki

storie arrotolate

  

 

Non ci saranno troppe indicazioni? Troppe parole? Troppa carta stampata? 
Il tesoro è sotto terra custodito in un rotolo dipinto.

 


Crediti

teatro per i bambini – dai 5 anni

di Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli
con Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Bruna Gambarelli, Sara Gambarelli, Fabiana Giordano, Yukiko Nagashima, Katsu Nagashima, Sena Nagashima, Alice Padovani, Samantha Paesani, Federica Rocchi, Stefano Volpe, Francesco Carta, Filippo Deambrogio, Marco Plantamura
con la partecipazione degli insegnanti di Aikido dell’Associazione Asia – Bologna


Prima rappresentazione 20 settembre 2007, Biblioteca Sala Borsa, Bologna nell’ambito di Artelibro, Festival del Libro d’Arte.

 


 

Emaki è dedicato al tema della lettura e della fiaba, e in particolare al capolavoro di Leo Lionni Piccolo Blu e Piccolo Giallo. Durante lo spettacolo, gli spettatori vengono divisi in due gruppi e, guidati da duebambine, partono alla ricerca del piccolo blu e il piccolo giallo della storia, che si sono smarriti. Lungo il percorso incontreranno personaggi di fiabe e libri della letteratura per ragazzi come Alice nel paese delle meraviglie o il Grande Gigante Gentile. La ricerca potrebbe essere a tratti paurosa, come quando ci si perde in un labirinto.

Emaki è stato realizzato per la prima volta all’interno della Biblioteca Sala Borsa di Bologna nell’ambito di Artelibro 2008, come risultato di un progetto triennale a Tokyo e con il supporto della Japan Foundation, ospitando tre performer giapponesi.

Guidati da due bambine, il pubblico esplora di notte tutti gli spazi dell’enorme biblioteca, insieme a dieci lottatori di Aikido, un coniglio, quattro attori giapponesi, un violoncellista, numerosi attori. Lo spettacolo è stato poi riallestito in diversi spazi, tra cui la Biblioteca

Casa Professa di Palermo per il Festival Minimondi o il Monte di Pietà di Santarcangelo nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro in Piazza.

Gli spazi, grazie a Emaki, si trasformano in un immenso labirinto di libri e di personaggi, che i bambini devono attraversare per poter alla fine ritrovare il piccolo blu e il piccolo giallo della storia di Lionni, smarriti nel dedalo di parole, colori, copertine e pagine che affollano la biblioteca.

 


PRESS

 

 
 

Emaki è uno spettacolo itinerante per i più piccoli alla scoperta della biblioteca, dalla piazza coperta fino alla Collamarini, dall’archivio dei giornali al caveau, dai colorati spazi per i ragazzi fino agli scavi archelogici.

Emaki storie arrotolate della compagnia Laminarie non è stata solo una performance – oltretutto di quelle da emozionarsi – è stata una sorta di presagio. Un presagio buono, di quelli che hanno il sapore della promessa: tranquilli, succederà di nuovo.

Alessandra Testa, il Domani

Jack e il fagiolo magico

 

 

Chi pensa che le invenzioni e scoperte che hanno cambiato la nostra vita siano dovute a macchine complesse o allo studio di sapienti austeri, commette un errore, perché in realtà, se noi Europei siamo ancora qui, questo è dovuto ai fagioli, che erano la carne dei poveri.


Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

con Livia Gionfrida, Patrizia Comitardi, Matteo Ripari, Samuela Bacchereti, 
Maurizio Mantani, Alice Padovani, Federica Rocchi
drammaturgia Bruna Gambarelli
ricerca sonora Febo Del Zozzo, Luca Ravaioli
ricerca e montaggio materiali filmati Bruna Gambarelli, Lino Greco
scene Febo Del Zozzo
opere pittoriche Giuliano Guatta
costumi Bruna Gambarelli
regia Laminarie
assistenti di produzione Alice Padovani, Federica Rocchi
organizzazione Federica Furlanis


 

Prima rappresentazione 10 giugno 2003, ex Salara, Bologna.

 

In Jack e il fagiolo magico si esplora il linguaggio della fiaba popolare, lavorando sul suo elemento fondamentale: il percorso. Seguiamo il protagonista in un viaggio, conosciamo già la destinazione, ma vogliamo comunque procedere, verificarne tutte le tappe, dalle difficoltà iniziali, alle prove da superare. L’urgenza della fame spinge Jack a cercare una soluzione in un altro mondo, che si può raggiungere solo salendo lungo la pianta di fagioli.

Jack supera per tre volte le prove, vince la paura dell’orco e viene ricompensato generosamente. Nelle fiabe non c’è mai delusione: si è sempre esauditi. I desideri si avverano grazie a una serie di azioni concrete che risolvono la situazione. Jack riconquista la fiducia della madre, grazie a lui non soffriranno più la fame. Forse è diventato adulto, certo non potrà più tornare nel mondo delle nuvole perché, c’è stato detto, la pianta non germoglierà più. 

Lo spettacolo entra in stretta relazione con gli spazi architettonici che lo ospitano, reagendo a diversi ambienti (esterno-interno, reale-astratto). La narrazione fa uso di materiali video eterogenei tratti dal repertorio del cinema delle origini, di animazioni e non solo, montati per vedere la crescita della pianta di fagiolo e il Paese delle Nuvole. 

L’azione scenica si completa con il contributo di quattro opere pittoriche di Giuliano Guatta, artista del panorama contemporaneo che si distingue per la capacità di attuare inconsuete strutture narrative. I dipinti raccontano una storia che si inserisce nella fiaba in modo autonomo, riprendendone echi e suggestioni. 

La fiaba oltrepassa senza fatica ogni confine linguistico, attraversa diverse culture: la sua ubiquità è altrettanto stupefacente quanto la sua immortalità. Qui passerà attraverso diversi linguaggi, cinema, pittura, architettura, per giungere a quello della scena.

 

 


PRESS

 

Uno degli elementi fondamentali della poetica di Laminarie sia l’idea di spazio. Ciò non dipende dal fatto che il gruppo teatrale non possieda un proprio luogo ove rappresentare i propri spettacoli, o perlomeno questo è stato un fattore contingente che poi ha messo in moto cose che esistevano già o comunque che si sono andate formando.

Credo che il teatro, più che per quello che dice, sia fondamentale o sia riconoscibile proprio per il modo in cui organizza lo spazio.

Laminarie è riuscita a costruire dei tragitti entro cui prendono forma determinate situazioni; mi riferisco soprattutto a Jack e il fagiolo magico e a Le ferriere di Efesto che è stato rappresentato all’interno di una ferriera vera e propria.

In questi casi è evidente che il lavoro di Laminarie (…) riesce a rendere visibile forze che abitano dei luoghi (…) Questo accade negli spettacoli di Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli laddove lo spazio è costruito, vissuto, “cade” tra i corpi che lo abitano mettendo in evidenza le forze invisibili che ci sono. 

Entrare e cercare, attraverso lo spazio, di costruire dei luoghi, è una delle caratteristiche fondamentali di questo gruppo.

Marino Pedroni, L’ARPA SI SENTÌ RUBATA. Pensieri attorno a Laminarie, al teatro e alla fiaba

 

 

 

La guardiana delle oche

 

 

 

Una fiaba la capiscono proprio tutti. Essa oltrepassa senza fatica ogni confine linguistico, passa da un popolo all’altro e si mantiene viva per millenni. La comprendono parimenti membri di popolazioni non raggiunte dalla civiltà, oppresse dal colonialismo e personaggi vissuti all’apice della civiltà come Shakespeare, Goethe o Puskin.

Vladimir J. Propp


Crediti

Teatro itinerante per i bambini – consigliato dai 4 anni

con Daniela Cattivelli, Flavia D’Angelantonio, Bruna Gambarelli, Richard Rice (poi Febo Del Zozzo), Ennio Ruffolo, Dalia Zipoli (poi Alice Padovani) 
tecnico Luca Ravaioli
regia Febo Del Zozzo
collaborazione Dalia Zipoli


Prima rappresentazione 15 settembre 1999, Orti tra via Braina e via Orfeo, Bologna.

 

Una fiaba itinerante, uno spettacolo dedicato al mondo dell’infanzia.

Il percorso immaginario della fiaba incontra un percorso reale e le tappe significative delle avventure dei personaggi diventano per il bambino tappe reali. Lo spettatore, attraverso lo stupore e la meraviglia, potrà entrare nella narrazione e seguire il percorso fiabesco.

Il lavoro drammaturgico si è basato sulle caratteristiche formali del linguaggio della fiaba. Non si è trattato quindi di adattare una fiaba per la scena, ma di espandere il linguaggio tipico della narrazione fiabesca alla dinamica dei personaggi nello spazio.

Il teatro dà la possibilità di giocare con il mistero senza la pretesa di spiegarlo.

 

 


PRESS

 

Entriamo, bambini e adulti, in uno stretto portone, fra le strade soffocanti del centro di Bologna. Si apre un giardino, una serie di orti profumati dalle erbe aromatiche, con alberi e piante da frutto, pomodori, uva, cachi, menta. Qui l’Associazione Laminarie, un gruppo che produce in genere lavori di ricerca rigorosissimi, ha ambientato una favola a “stazioni”. La storia dei fratelli Grimm, della principessa tradita dalla serva e costretta a fare la mandriana delle oche, diventa un percorso stupefacente fra vialetti, vigne, serre, stalle con cavalli, acquari con pesci multicolori, oche starnazzanti, alberi illuminati di lampadine… La favola di caduta e catarsi si accende grazie alle invenzioni scenografiche, che sanno ben calare l’azione in un ambiente che risuona di Arcadia nel cuore della città asfittica. Lo spettatore viene rapito in un’ora stupefatta, piena di sensi e controsensi, molto emozionante in certi momenti, come in quello del pianto della protagonista contro un muro antico, nelle trasparenze delle vetrate di una vecchia serra.

(Massimo Marino, «Histryo», n. 4, 1999)

 

 

MIDOLLO - spettacolo itinerante nelle vertebre del Virgolone e del Corviale

Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Virgolone

Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Virgolone | trailer from Laminarie on Vimeo

Produzione di Laminarie dedicata all’edificio simbolo del Pilastro, uno dei palazzi più imponenti della città: costruito nel 1977, il Virgolone conta 552 appartamenti disposti su sette piani e che si sviluppano su un portico lungo quasi un chilometro. Midollo porterà il pubblico ad attraversare questa spina dorsale di cemento nel Parco Pasolini, che sostiene con il suo carico di piccole storie il riscatto del Pilastro, mettendo in relazione gli spettatori con le sue architetture severe, il suo ritmo di pieni e vuoti, le persone e i racconti che lo abitano. Laminarie, compagnia che da molti anni realizza percorsi itineranti attraverso spazi non teatrali - palazzi, biblioteche, musei - si confronta in questo caso con uno spazio lineare e geometrico, rigoroso e ripetitivo, chiedendo al pubblico la disponibilità ad attraversarlo e a sperimentare un’esperienza che connette l’elemento della materia, lo scorrere del tempo, la scoperta di un luogo.

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14 e 15 luglio 2016
Virgolone, via Salgari Bologna
di Febo Del Zozzo

con Libero Carlini, Ulisse Carlini, Diana Cenni, Agnese Del Zozzo
e con Carmelo Bruno, Febo Del Zozzo, Ominostanco, Lorenzo Mazzola, Rocco Gagliardi, Romano Zuccheri, Patrizia Gnomi, Dante Cenni, Benita Bignami, Enzo Sgarbi, Oriano Degli Angeli, Sofia Del Zozzo, Gianni Marinozzi

cura e organizzazione Marcella Loconte
comunicazione Federica Rocchi
amministrazione Andrea Berna
tecnico Filippo Deambrogio
assistenza logistica Mastro Pilastro

Produzione  di LAMINARIE

con il contributo di Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna – Assessorato Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Comunità Europea – EACEA – Creative Europe

Un ringraziamento a Coop. Risanamento, Condominio n.23/35, Condominio n. 39, Condominio 55, Condominio n. 63 per la loro preziosa

collaborazione
spettacolo realizzato nell’ambito di VOCAZIONE AL CONTATTO | Arena Pasolini 2-21 luglio 2016
a cura di LAMINARIE/DOM la cupola del Pilastro
bè bolognaestate a #PrimaveraPilastro2016

 


 

Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale

Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale | Trailer from Laminarie on Vimeo.

Nell'ambito dell'Estate Romana 2017, Laminarie ha creato e prodotto Midollo - spettacolo itinerante nelle vertebre del Corviale. Il progetto è dedicato al Serpentone - uno dei palazzi più imponenti della periferia romana - che conta 1200 appartamenti disposti su nove piani. Con Midollo, il pubblico varcherà le fessure di questa lunga spina dorsale di cemento che racchiude al suo interno piccole e grandi storie, mettendo in relazione gli spettatori con la struttura architettonica del Serpentone e con le persone e i racconti che lo abitano. 

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Dal 20 al 24 settembre 2017

Corviale| Roma

ideazione e regia Febo Del Zozzo
con Greta Ciabatti, Natalina Cianci, Grace Diaz Cuadro, Emily Diaz Cuadro, Fabio Di Giovanniantonio, Salvatore Gallo, Lorenzo Mazzola, Adriano Napoli, Nella Petrocchi, Caterina Tedeschini e Jacopo Teolis
cura e organizzazione Marcella Loconte, Valeria La Corte
ufficio stampa e comunicazione Sara Fulco

Produzione di LAMINARIE con il contributo di Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale, Comune di Bologna, Regione Emilia Romagna – Assessorato Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.


Spettacolo realizzato nell'ambito di Estate Romana 2017 promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale. L’Estate Romana è in collaborazione con SIAE.

Ora!

 

 

ISTRUZIONI:

Seguire sempre il rosso.
Anche quando:
entra a scuola di notte
passa dentro la palestra
si infila per stretti corridoi
attraversa il bosco
si arrampica sulla collina
arriva a teatro!

 


Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

con gli artisti di Onfalos: Marta Casarini, Marco Dalpane, Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Marco Di Giovanni, Bruna Gambarelli, Antonello Marra, Mario Martignoni, Gioele Guatta, Theo Guatta, Giuliano Guatta, Daniela Perani, Ominostanco, Federica Rocchi.
grazie a Simona Bertozzi, Gabriele Dalla Barba, Federica Iacobelli, Andrea Martignoni, Maria Montanari, Evelina Pereshova
promozione Viviana Mercurio; 
logistica Laura Barbieri e Laura Tarroni; 
tecnica Matteo Chesini; 
amministrazione Claudia Bortune
in collaborazione con Istituto Comprensivo 11; 
con il contributo di: Regione Emilia Romagna - Assessorato alla Cultura; Provincia di Bologna - Settore Cultura; Comune di Bologna - Bolognaestate 2011. 


Prima rappresentazione 2 luglio 2011 DOM la cupola del Pilastro e gli altri spazi del polo scolastico Panzini, Bologna.

 


 

ORA! è stato realizzato per la prima volta a giugno 2011 nell’ambito di Onfalos infanzia al centro, curato da Laminarie, negli spazi del Pilastro che circondano DOM: la scuola media, la palestra, il parco, il teatro. Vi hanno preso parte tutti gli artisti che hanno partecipato a quell’edizione di Onfalos con Ie loro esperienze laboratoriali. Ogni artista ha curato infatti una tappa del percorso, dando vita a un viaggio attraverso i diversi linguaggi artistici contemporanei.

 


PRESS

 

 

Ora! ovvero una sorpresa in una notte d’estate, quando mettiamo l’infanzia al centro, come una palla ben realizzata, al centro del nostro sentire e operare. Spazio reale e vitale tra gli spazi della scuola che diventano teatro dell’intimità, quelli del teatro che sono pedagogia. Quelli della palestra e del giardino che diventano biografia dei singoli e del collettivo. Ora! è un mosaico di momenti di vita, in cui ogni tessera contiene frammenti di allievo, spettatore, maestro e in cui si annulla l’imbarazzante iato tra teoria e pratica: si affermano, viceversa, la totalità dell’esperienza e dell’esserci. Nel percorso di Ora!, non incontriamo né l’ansia dimostrativa tipica del saggio, né la retorica della trasandatezza e della indigenza periferica, né tantomeno un atteggiamento paternalistico nei confronti dei bimbi coinvolti o didascalico rispetto al quartiere. I ragazzi non si esibiscono graziosamente per genitori e adulti in visita antropologica ma fanno, in tutta semplicità, ciò che hanno imparato. Gli adulti guida che li accompagnano mostrano altrettanto semplicemente la strada. 

Silvia Napoli

Parole insulse

demolire, rifare, cambiare, legare parole

 

 


Basta!
Sono parole insulse!

Le hai usate troppo!
Dovrebbero prendersi una vacanza da te!


Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

di Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli
con Fabiana Giordano, Alice Padovani, Maia Pedullà, Guglielmo Papa
suoni Febo Del Zozzo
video Lino Greco e Bruna Gambarelli
organizzazione Federica Furlanis


Prima rappresentazione 19 novembre 2005, Palazzo Malvezzi, Bologna.

 

 

Parole insulse è uno spettacolo itinerante realizzato appositamente per Palazzo Malvezzi, sede della Provincia di Bologna e presentato nel Novembre 2005 e in seguito riallestito in diverse situazioni.

Parole insulse è un gioco di parole condotto da un tipografo-compositore alla ricerca di nuove parole per parlare. Il gioco dei rimandi linguistici ha il sopravvento rispetto a quello narrativo e l’allestimento gioca con l’impatto visivo delle sale inserendo elementi astratti, sia scenografici sia drammaturgici. Parole insulse è pensato come un evento che coinvolge adulti e bambini, dando agli spettatori la possibilità di compiere un’esperienza teatrale all’interno di un edificio storico che svolge un importante ruolo istituzionale per la città. Seguendo il percorso dei personaggi attraverso le sale colorate del Palazzo, il pubblico attraversa e sperimenta lo spazio architettonico dell’edificio da un punto di vista insolito e inatteso. Nella messa in scena, le parole si rincorrono attraverso le grandi sale del Palazzo, creando un corto circuito di modi di dire e di luoghi comuni, di parole sconosciute e di assonanze, trasformando l’edificio storico in un labirinto linguistico che diventa anche spaesamento giocoso. In Parole insulse, il linguaggio riacquista un significato solo attraverso l’esperienza ludica dello smarrimento di senso e attraverso un’implicita riflessione sul valore del nostro parlare. 

Parole insulseè un gioco con le parole. Parole da smontare, demolire, rompere, scolorire e rifare. Sono molti gli obiettivi che le parole possono raggiungere. In altre parole: abbiamo molte ragioni per parlare. Abbiamo molte ragioni per parlare, in altre parole. Esistono ragioni, per esempio, per dire ai bambini di non essere distratti, di non sbuffare, di non togliersi la giacca, di non fischiare, di non strisciare le scarpe, di non correre. Esistono però anche altre ragioni per parlare, più serie: parlare per giocare.

 

 

 

 

 

Storia senza nome

Fiaba itinerante in Palazzo d’Accursio

 

 

Giù le zampe dai bambini! 
Non si passa, non si tocca! 
Loro sono i tuoi mattini 

Il tuo riso nella bocca 
Sono i piedi che tu appoggi 
Sulla terra di domani 
Se non l’hai capito oggi 
Gira al largo! Giù le mani! 

Bruno Tognolini


 Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

di Febo Del Zozzo, Bruna Gambarelli
con Simona Bertozzi, Monica Ferrari, Sara Gambarelli, Fabiana Giordano, Guglielmo Papa,
Maia Pedullà, Alice Padovani, Federica Rocchi
e con la partecipazione della squadra Rugby Reno Bologna
scene, luci, coreografie Febo Del Zozzo
costumi Bruna Gambarelli
suoni Febo Del Zozzo, Andrea Martignoni
parole scelte Bruna Gambarelli, Sara Gambarelli
video Lino Greco
organizzazione Federica Furlanis


Prima rappresentazione 29 agosto 2005, Palazzo d’Accursio, Bologna.

 

 

Storia senza nome non si riferisce a nessuna fiaba popolare conosciuta, ma ne rispetta la struttura e gli elementi distintivi. Nella rappresentazione sono presenti un protagonista, un antagonista, prove da superare, il ricorso a oggetti e aiutanti magici, il raggiungimento dello scopo iniziale. Non abbiamo scelto di lavorare su una fiaba nota perché per questo spettacolo abbiamo creduto più importante lasciar parlare lo spazio di volta in volta ospitante, cogliere dal luogo le indicazioni che avrebbero poi portato alla drammaturgia finale.

Storia senza nome è stato presentato per la prima volta negli spazi del Palazzo D’Accursio. A partire dal Cortile d’Onore fino alla Sala Del Consiglio, i bambini esploravano di notte tutti gli spazi del palazzo, sede del Municipio del Comune di Bologna, accompagnati da una bambina, un’asino albino, una squadra di rugby, una danzatrice, quattro insetti e numerosi attori. Storia senza nome è stato poi riallestito in numerosi contesti, tra cui il Giardino d’arte Daniel Spoerri di Seggiano nell’ambito del Festival Toscana delle Culture.

***

Storia senza nome è lo spettacolo di Palazzo d’Accursio, è la rivelazione fiabesca del palazzo. Il meccanismo della rivelazione è svelato da una bambina che, invitata a superare delle prove, ci chiamerà come compagni di viaggio. Ci chiamerà per nome. Lei con noi uscirà dalla mischia nel cortile d’onore, conquisterà la scalinata dei cavalli, calibrerà la forza nella sala d’Ercole, vincerà la parola nella sala del consiglio, comprenderà i sensi dei corridoi, sconfiggerà le belve della manica lunga e supererà il gesto della sala Farnese.

Queste le prove, questa la storia senza nome e, alla fine… – LIBERI TUTTI!! 

Le prove 

Uscire dalla mischia (cortile d’Onore)

La Salita (scalinata dei cavalli)

Calibrare la Forza (sala d’Ercole)

Vincere la Parola (sala del Consiglio)

Capire i sensi (sala d’Ercole)

Accogliere le belve (finestre manica lunga)

Superare il gesto (sala Farnese)

 


PRESS

 

Ho conosciuto Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo nel 2005, stavo lavorando all’organizzazione del programma di eventi estivi Bè Bolognaestate, il nuovo progetto dell’Assessore Angelo Guglielmi.

Non conoscevo ancora Laminarie o per lo meno il loro modo di lavorare e, devo ammetterlo, quando Bruna e Febo mi hanno raccontato la loro idea per Storia senza nome, la credevo irrealizzabile. Quotidianamente alle prese con la burocrazia e le mille difficoltà da superare per organizzare progetti molto meno ambiziosi, mi sembrava assolutamente improbabile riuscire ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare a “Palazzo” con le storie di Laminarie. “Quei due” mi sembravano usciti da un libro di fiabe. Abbiamo iniziato a lavorare insieme e sono bastate poche settimane di collaborazione per rendermi conto che Laminarie, oltre che “trampolieri” con la testa tra le idee, sono bravissimi anche nel concreto lavoro organizzativo. In breve sono riusciti, non solo a far incontrare le loro storie con le macchine della luce e del suono, ma anche a convincere tutti gli uffici competenti a rilasciare loro i permessi necessari. 

E così le porte di Palazzo d’Accursio, il palazzo del potere a Bologna, si sono aperte ai disegni di Bruna e Febo: il cortile d’ onore e diventato scena di un incontro tra rugbisti; la Manica Lunga ha ospitato insetti stecco e strani personaggi; nella sfarzosa Sala Farnese si e danzato; tutto il palazzo ha cambiato la sua luce, e ospitato addirittura un asinello albino.

Claudio Andolfo

 

 

Tutto d'un fiato

 

 

Un viaggio alla ricerca del luogo dove non si muore mai….

 


 

Crediti 

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

con Bruna Gambarelli, Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Federica Rocchi, Jessica Cestaro, Simone Arganini, Angelo Daldi
e con i musicisti di Bologna Folk Band
disegni pop-up Giovanni Iafrate
cura Federica Rocchi
logistica e amministrazione Silvia Palmia
ufficio stampa Alessandra Farneti
produzione Laminarie
con il contributo di Regione Emilia Romagna, Ministero per i Beni e le attività culturali, Comune di Bologna
nell’ambito di Bè bologna estate 2014
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione


 

Prima rappresentazione 10 giugno 2014 DOM la cupola del Pilastro e Teatro Stabile Arena Del Sole, Bologna nell’ambito di Onfalos, esperienze con le arti contemporanee per bambini e ragazzi.

 

Tutto d’un fiato è stato realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e nell’ambito di bè bolognaestate 2014.

Tutto d’un fiato è una fiaba itinerante per adulti e bambini, con partenza dal Pilastro e viaggio su un trenino rosso per raggiungere il centro storico di Bologna. Un percorso su un trenino rosso che lungo le strade della città collega la periferia e il centro di Bologna attraverso due teatri: Dom la cupola del Pilastro e l’Arena del Sole, mettendo l’infanzia al centro della mappa cittadina. 

Il viaggio di Tutto d’un fiato è ispirato a I Musicanti di Brema dei Fratelli Grimm e si snoda come l'itinerario di una fiaba, attraverso l’incontro con quattro animali (interpretati dai danzatori Jessica Cestaro e Simone Arganini e con la partecipazione dei musicisti di Bologna Folk Band) che raccontano attraverso il movimento la loro storia di personaggi che dovevano morire, maltrattati dai padroni perché invecchiati e ormai inutili, ma che decidono invece di mettersi in viaggio e unirsi alla banda cittadina.

I bambini salgono così sul treno che attraverserà tutta la città per condurli nel centro storico. Una volta scesi dal treno, i bambini vengono guidati negli spazi più nascosti e segreti del teatro Arena del Sole. I due gruppi di spettatori guidati dalle due bambine si rincorrono tra palcoscenico, platea, palchi, ballatoi e camerini per scovare il senso del viaggio seguendo le tracce lasciate dai libri pop-up di Giovanni Iafrate, un giovanissimo artista che realizza vere e proprie opere d’arte di carta. 

Tutto d’un fiato è stato dunque pensato come un’esperienza, un viaggio vero e proprio che i bambini e le loro famiglie condividono con gli attori, i danzatori e i musicisti di Laminarie, tutti insieme in cammino per cercare una risposta alla domanda più difficile di tutte: “Posso cambiare il mio destino?”

 


 

PRESS

 

Questo viaggio dentro la fiaba dei musicanti di Brema è stata una sorta di avventura  finalizzata all’appropriazione di uno spazio, il teatro, e di un tempo, quello della rappresentazione. Quello spazio in cui è possibile vincere i briganti e allontanare la paura è di tutti, non solo di chi sta sul palco ma anche di chi lo percorre dall’altra parte e l’invito di Laminarie è stato di farlo proprio, costruendo liberamente la propria sfera immaginativa e di senso. 

Cira Santoro, Eolo.it

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