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animai in scena

Emaki

storie arrotolate

  

 

Non ci saranno troppe indicazioni? Troppe parole? Troppa carta stampata? 
Il tesoro è sotto terra custodito in un rotolo dipinto.

 


Crediti

teatro per i bambini – dai 5 anni

di Febo Del Zozzo e Bruna Gambarelli
con Febo Del Zozzo, Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Bruna Gambarelli, Sara Gambarelli, Fabiana Giordano, Yukiko Nagashima, Katsu Nagashima, Sena Nagashima, Alice Padovani, Samantha Paesani, Federica Rocchi, Stefano Volpe, Francesco Carta, Filippo Deambrogio, Marco Plantamura
con la partecipazione degli insegnanti di Aikido dell’Associazione Asia – Bologna


Prima rappresentazione 20 settembre 2007, Biblioteca Sala Borsa, Bologna nell’ambito di Artelibro, Festival del Libro d’Arte.

 


 

Emaki è dedicato al tema della lettura e della fiaba, e in particolare al capolavoro di Leo Lionni Piccolo Blu e Piccolo Giallo. Durante lo spettacolo, gli spettatori vengono divisi in due gruppi e, guidati da duebambine, partono alla ricerca del piccolo blu e il piccolo giallo della storia, che si sono smarriti. Lungo il percorso incontreranno personaggi di fiabe e libri della letteratura per ragazzi come Alice nel paese delle meraviglie o il Grande Gigante Gentile. La ricerca potrebbe essere a tratti paurosa, come quando ci si perde in un labirinto.

Emaki è stato realizzato per la prima volta all’interno della Biblioteca Sala Borsa di Bologna nell’ambito di Artelibro 2008, come risultato di un progetto triennale a Tokyo e con il supporto della Japan Foundation, ospitando tre performer giapponesi.

Guidati da due bambine, il pubblico esplora di notte tutti gli spazi dell’enorme biblioteca, insieme a dieci lottatori di Aikido, un coniglio, quattro attori giapponesi, un violoncellista, numerosi attori. Lo spettacolo è stato poi riallestito in diversi spazi, tra cui la Biblioteca

Casa Professa di Palermo per il Festival Minimondi o il Monte di Pietà di Santarcangelo nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro in Piazza.

Gli spazi, grazie a Emaki, si trasformano in un immenso labirinto di libri e di personaggi, che i bambini devono attraversare per poter alla fine ritrovare il piccolo blu e il piccolo giallo della storia di Lionni, smarriti nel dedalo di parole, colori, copertine e pagine che affollano la biblioteca.

 


PRESS

 

 
 

Emaki è uno spettacolo itinerante per i più piccoli alla scoperta della biblioteca, dalla piazza coperta fino alla Collamarini, dall’archivio dei giornali al caveau, dai colorati spazi per i ragazzi fino agli scavi archelogici.

Emaki storie arrotolate della compagnia Laminarie non è stata solo una performance – oltretutto di quelle da emozionarsi – è stata una sorta di presagio. Un presagio buono, di quelli che hanno il sapore della promessa: tranquilli, succederà di nuovo.

Alessandra Testa, il Domani

Storia senza nome

Fiaba itinerante in Palazzo d’Accursio

 

 

Giù le zampe dai bambini! 
Non si passa, non si tocca! 
Loro sono i tuoi mattini 

Il tuo riso nella bocca 
Sono i piedi che tu appoggi 
Sulla terra di domani 
Se non l’hai capito oggi 
Gira al largo! Giù le mani! 

Bruno Tognolini


 Crediti

teatro itinerante per i bambini – dai 4 anni

di Febo Del Zozzo, Bruna Gambarelli
con Simona Bertozzi, Monica Ferrari, Sara Gambarelli, Fabiana Giordano, Guglielmo Papa,
Maia Pedullà, Alice Padovani, Federica Rocchi
e con la partecipazione della squadra Rugby Reno Bologna
scene, luci, coreografie Febo Del Zozzo
costumi Bruna Gambarelli
suoni Febo Del Zozzo, Andrea Martignoni
parole scelte Bruna Gambarelli, Sara Gambarelli
video Lino Greco
organizzazione Federica Furlanis


Prima rappresentazione 29 agosto 2005, Palazzo d’Accursio, Bologna.

 

 

Storia senza nome non si riferisce a nessuna fiaba popolare conosciuta, ma ne rispetta la struttura e gli elementi distintivi. Nella rappresentazione sono presenti un protagonista, un antagonista, prove da superare, il ricorso a oggetti e aiutanti magici, il raggiungimento dello scopo iniziale. Non abbiamo scelto di lavorare su una fiaba nota perché per questo spettacolo abbiamo creduto più importante lasciar parlare lo spazio di volta in volta ospitante, cogliere dal luogo le indicazioni che avrebbero poi portato alla drammaturgia finale.

Storia senza nome è stato presentato per la prima volta negli spazi del Palazzo D’Accursio. A partire dal Cortile d’Onore fino alla Sala Del Consiglio, i bambini esploravano di notte tutti gli spazi del palazzo, sede del Municipio del Comune di Bologna, accompagnati da una bambina, un’asino albino, una squadra di rugby, una danzatrice, quattro insetti e numerosi attori. Storia senza nome è stato poi riallestito in numerosi contesti, tra cui il Giardino d’arte Daniel Spoerri di Seggiano nell’ambito del Festival Toscana delle Culture.

***

Storia senza nome è lo spettacolo di Palazzo d’Accursio, è la rivelazione fiabesca del palazzo. Il meccanismo della rivelazione è svelato da una bambina che, invitata a superare delle prove, ci chiamerà come compagni di viaggio. Ci chiamerà per nome. Lei con noi uscirà dalla mischia nel cortile d’onore, conquisterà la scalinata dei cavalli, calibrerà la forza nella sala d’Ercole, vincerà la parola nella sala del consiglio, comprenderà i sensi dei corridoi, sconfiggerà le belve della manica lunga e supererà il gesto della sala Farnese.

Queste le prove, questa la storia senza nome e, alla fine… – LIBERI TUTTI!! 

Le prove 

Uscire dalla mischia (cortile d’Onore)

La Salita (scalinata dei cavalli)

Calibrare la Forza (sala d’Ercole)

Vincere la Parola (sala del Consiglio)

Capire i sensi (sala d’Ercole)

Accogliere le belve (finestre manica lunga)

Superare il gesto (sala Farnese)

 


PRESS

 

Ho conosciuto Bruna Gambarelli e Febo Del Zozzo nel 2005, stavo lavorando all’organizzazione del programma di eventi estivi Bè Bolognaestate, il nuovo progetto dell’Assessore Angelo Guglielmi.

Non conoscevo ancora Laminarie o per lo meno il loro modo di lavorare e, devo ammetterlo, quando Bruna e Febo mi hanno raccontato la loro idea per Storia senza nome, la credevo irrealizzabile. Quotidianamente alle prese con la burocrazia e le mille difficoltà da superare per organizzare progetti molto meno ambiziosi, mi sembrava assolutamente improbabile riuscire ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare a “Palazzo” con le storie di Laminarie. “Quei due” mi sembravano usciti da un libro di fiabe. Abbiamo iniziato a lavorare insieme e sono bastate poche settimane di collaborazione per rendermi conto che Laminarie, oltre che “trampolieri” con la testa tra le idee, sono bravissimi anche nel concreto lavoro organizzativo. In breve sono riusciti, non solo a far incontrare le loro storie con le macchine della luce e del suono, ma anche a convincere tutti gli uffici competenti a rilasciare loro i permessi necessari. 

E così le porte di Palazzo d’Accursio, il palazzo del potere a Bologna, si sono aperte ai disegni di Bruna e Febo: il cortile d’ onore e diventato scena di un incontro tra rugbisti; la Manica Lunga ha ospitato insetti stecco e strani personaggi; nella sfarzosa Sala Farnese si e danzato; tutto il palazzo ha cambiato la sua luce, e ospitato addirittura un asinello albino.

Claudio Andolfo

 

 

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